Albergo dei Poveri

Nel 1814 per decreto del Governo di Genova, e nel 1818, per regio rescritto, venne ricostituito un nucleo indipendente di otto individui chiamato Magistrato dellโ€™Albergo dei Poveri, senza potere criminale, al quale spettava lโ€™amministrazione dellโ€™Albergo e di quanto era ad esso aggregato. Nel 1836, attraverso una legge confermata poi nel dicembre 1850 relativa a tutte le Opere Pie dello Stato, restรฒ abolito il titolo di Magistrato al Corpo Governante dellโ€™Albergo, e gli fu sostituito quello Generale di amministrazione.

Esso, che si componeva di otto membri fra cui un presidente di nomina regia, un vice presidente e sei amministratori, rimase in carica fino allโ€™Unitร  dโ€™Italia. (Istituzione di Pubblica Assistenza e Beneficenza).

Resterร  cosรฌ fino al 1937 quando la Congregazione di Caritร  venne abolita e venne istituito lโ€™Ente Comunale di Assistenza sotto la cui tutela passava lโ€™Albergo e, con decreto del 10 giugno 1938, venne decentrato e costituito in amministrazione autonoma.

Lโ€™Albergo era destinato, in proporzione alle sue finanze e alle sue capacitร , a dare ricetto a tutti quei poveri che per tenera etร , non minore perรฒ di tre anni compiuti, per vecchiaia o per imperfezioni fisiche, non erano abili a potersi procurare con le loro forze il sostentamento necessario.

Tuttavia non poteva esservi accolto nessuno al di fuori della cittร  di Genova, oppure se non vi aveva domicilio fisso da almeno tre anni compiuti, dunque lโ€™Albergo interrompeva il suo tradizionale rapporto con lโ€™Entroterra e le Riviere, limitandosi ad ammettere solo persone di provenienza cittadina.

Albergo dei Poveri, Genova

I poveri sarebbero stati provvisti di tutto il necessario, ma senza superfluo: si riteneva infatti che se la pubblica caritร  era un dovere della societร , lโ€™eccesso nei modi, ossia la troppa agiatezza dei mantenuti a carico comune sarebbe riuscito pericoloso esempio di infingardaggine e di imprevidenza.

Allโ€™etร  di ventโ€™anni compiuti gli uomini validi e di trentadue le donne dovevano abbandonare lโ€™ospizio. Erano eccettuati coloro che servivano al basso servizio dellโ€™Istituto e che restavano a disposizione del Deputato della Casa.

Lโ€™Albergo dei Poveri era diretto dal Deputato alla Casa, che era il responsabile della direzione fisica e morale dei ricoverati, e aveva come suo principale collaboratore il Rettore, destinato nellโ€™assenza a supplirlo, che era il primo fra gli impiegati e presiedeva a tutta la โ€œfamigliaโ€.

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